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Ultimo colpo di scena nella vicenda dell’atleta sudafricana Caster Semenya che va avanti dall’agosto del 2019.
L’11 luglio del 2023 la Corte Europea per i Diritti Umani aveva emesso la tanto attesa sentenza (dopo 2 anni e mezzo!) riguardo al caso Semenya e aveva affermato, sulla base di una decisione raggiunta con una maggioranza di 4 voti a 3, che l’atleta sudafricana era stata discriminata sulla base della violazione di tre articoli della Convenzione Europea per i Diritti Umani:
- articolo 14: divieto di discriminazione,
- articolo 8: diritto al rispetto della vita privata,
- articolo 13: diritto a un ricorso effettivo.
Qual è il significato di questo ultimissimo colpo di scena nella vicenda di Caster Semenya, che va avanti dall’agosto del 2009?
Il significato è che si ricomincia da zero: ora toccherà alla Grand Chamber della ECHR, la camera principale, composta di 17 giudici (contro il 7 che avevano emesso la sentenza di giugno) esaminare il caso Semenya vs. Switzerland (application no. 10934/21).
Gli esiti di questa riesamina possono essere i più disparati: da una riconferma della sentenza di luglio 2023 (possibile anche con una maggioranza più netta, e con una decisione che coinvolga altri articoli della Convenzione, compreso l’articolo 3, il diritto all’integrità della persona); oppure a un ribaltamento della sentenza di discriminazione ai danni di Semenya.
È tutto da vedere. La decisione della Grand Chamber sarà quella finale.
Per saperne di più, ci sono altri 8 reel (numerati) che ripercorrono la vicenda Semenya e che puoi trovare sul mio sito personale di ricerca a questo link: https://shorturl.at/bezTZ
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